Vuoi restare sano? Affacciati alla finestra
La vitamina D è un micronutriente essenziale per la salute umana.
La sua carenza è un grave problema di salute pubblica mondiale che colpisce tutte le età e tutti i gruppi etnici; e così, democraticamente, ha superato la carenza di ferro, espropriandole il primo posto come il deficit nutrizionale più diffuso al mondo.
E’ uno dei principali regolatori dell’infiammazione, dello stress ossidativo, della funzione respiratoria mitocondriale e, quindi, del processo di invecchiamento.
Non sorprende perciò che la sua mancanza aumenti l’incidenza e la gravità dei disturbi metabolici quali obesità, resistenza all’insulina, diabete di tipo 2, ipertensione, complicazioni della gravidanza, disturbi della memoria, osteoporosi, malattie autoimmuni, alcuni tumori e malattie infiammatorie sistemiche. Più in generale, i dati complessivi suggeriscono che la carenza di vitamina D potrebbe essere considerata un’importante fattore di rischio di morte prematura.
Come ottenere allora la dose adeguata? Lo spacciatore è il sole. Il meccanismo è stupendamente banale: i raggi ultravioletti UVB colpiscono il deidrocolesterolo nelle cellule della pelle, fornendo l’energia necessaria per la sintesi della vitamina D.
A costo zero, ma non privo di rischi se si supera la dose raccomandata. Se infatti la radiazione solare è la fonte principale e più efficace di vitamina D e un suo stato ottimale protegge contro diversi tipi di tumori e malattie, una eccessiva esposizione al sole può causare tumori della pelle.
E così le raccomandazioni oncologiche rischiano di essere in conflitto con i requisiti per proteggere la salute attraverso adeguati livelli di vitamina D.
Pertanto, è necessario porre attenzione alla dose considerata efficace di sole, così da goderne dei benefici, evitandone i potenziali effetti nocivi.
Per fortuna la scienza è oggettiva, e le indicazioni sono simili nei diversi Paesi, con qualche differenza dovuta alla posizione geografica.
Australia. Estate: passeggiata quotidiana con le braccia esposte per 6-7 minuti a metà mattina o metà pomeriggio.
Inverno: con la pelle più nuda possibile 7-40 minuti a mezzogiorno, la maggior parte dei giorni.
Regno Unito. Estate: 13 minuti di esposizione al sole di mezzogiorno in un giorno nuvoloso, tre volte alla settimana, con il 35% della superficie della pelle esposta
Inverno: nessuna indicazione.
Italia : Estate: 10-15 minuti di esposizione al sole di viso, collo e gambe/braccia per 2-3 volte alla settimana nella fascia oraria h 10-15
In primavera-autunno: esposizioni di 20-30 minuti per 3-4 volte alla settimana, limitata al viso ed alla mano-avambraccio.
Da ricordare che i raggi UVB del sole non penetrano attraverso le finestre. Quindi il calore che arriva attraverso i vetri, può essere piacevole, ma è inefficace.
Quindi, finestre aperte per una dose quotidiana di salute!
Per dettagli:
Omura Y. Clinical Significance of Human Papillomavirus Type 16 for Breast Cancer & Adenocarcinomas of Various Internal Organs and Alzheimer’s Brain with Increased β-amyloid (1-42); Combined Use of Optimal Doses of Vitamin D3 and Taurine 3 times/day Has Significant Beneficial Effects of Anti-Cancer, Anti-Ischemic Heart, and Memory & Other Brain Problems By Significant Urinary Excretion of Viruses, Bacteria, and Toxic Metals & Substances. Acupunct Electrother Res. 2016;41(2):127–134.
Per la foto, ri ringrazia: Nature. Daisies in Summer Free Photo —By Ryan McGuire