Secchezza vaginale e stile di vita
Un po’ più spesso si discute di disfunzione erettile, un po’ meno di secchezza vaginale, che allo stesso modo compromette la serenità di un rapporto e che interessa le donne di tutte le età, con una prevalenza del 15% tra le più giovani fino al 57% nelle over 50.
Si tratta di una atrofia vaginale con deterioramento dei tessuti, riduzione del flusso ematico, perdita di elasticità, assottigliamento dell’epitelio e aumento del pH, con incremento delle infezioni vaginali e riduzione della lubrificazione.
E avere rapporti senza essere lubrificati non è tra le condizioni favorenti una reciproca soddisfazione .
A causare tale secchezza sono i cambi ormonali della menopausa, della gravidanza o dell’allattamento e l’invecchiamento in generale.
Si tratta di un fenomeno epigenetico, in cui fattori esterni – come gli stili di vita – riescono a silenziare alcune sequenze del DNA e modificare la sua espressione. Migliorando quindi o peggiorando il suo decorso.
E allora, vediamo quali sono le relazioni tra stili di vita e secchezza vaginale.
Primo dato negativo per il fumo, che riduce la lubrificazione per un peggioramento della circolazione, tra cui anche quella vaginale.
Evidenza positiva invece per uno stile di vita sessualmente attivo. Con garbo. Coiti regolari e masturbazione infatti aumentano il flusso ematico nell’area genitale, mantengono il tessuto tonico e garantiscono un pH a norma. Nel tentativo di evitare il circolo vizioso per cui più fa male, meno lo si fa, meno lo si fa, più aumentano secchezza e dolore… e così via, in tunnel faticoso e in perenne salita.
Ancora un riscontro positivo per una vita all’aperto, per attivare i precursori cutanei della vitamina D, che stimola la crescita e differenziazione delle cellule dell’epitelio vaginale e diminuisce la secchezza.
E poi, in relazione all’alimentazione, più la dieta è sana, più garantisce una condizione di salute complessiva. Quindi fibre e dieta mediterranea per un buon apporto di antiossidanti che ritardano l’invecchiamento. Anche vaginale. Ma entrando nello specifico, non ci sono cibi che se ingeriti stimolano la lubrificazione. Qualche dato interessante sull’uso dell’olio di oliva, applicato localmente. Dopo 12 settimane, si registra un miglioramento sia della qualità di vita che dei rapporti sessuali. Alcuni dubbi però sul suo utilizzo prolungato per possibili infezioni vaginali.
Anche in termini di ambientazione, rivestire il letto di pellicola trasparente o di alluminio anti-unto, non sembra creare un’atmosfera particolarmente seduttiva.
In sintesi, lo strumento più efficace per lubrificare si chiama LUBRIFICANTE, che va usato senza parsimonia né imbarazzo.
Quindi il suggerimento nutrizionale più corretto per contrastare la secchezza vaginale è di tenere, a fianco di olive e acciughine, un buon lubrificante.
Ovviamente DOP!.