San Valentino consapevole
San Valentino, festa cristiana che risale al 496 dC, quando papa Gelasio I sostituì alla festa pagana dei lupercalia, legata ad una sessualità sfrenata e disinibita, una più diabetica e cariogena festa dedicata all’amore romantico. San Valentino appunto.
Citata anche nell’Amleto di Shakespeare, da Ofelia da che canta: “Domani è San Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina“. Ofelia, evidentemente pazza.
Festa quindi per i teneri di cuore, fatta di valentine, sberluccicanti e roseggianti biglietti di auguri a forma di cuore o di cupido.
E allora, affinché il romanticismo non offuschi la consapevolezza delle aspettative della giornata di oggi, alcune indicazioni per l’uso.
- A meno che non vi abbiano ingessato entrambe le mani aprite tutte le porte possibili. La cavalleria piace ancora.
- Ricordate che le donne mangiano. Non chiedete di dividere ogni piatto.
- Il pensiero non basta. Quindi dedicatevi a un regalo. Ma evitate i regali utili: aspirapolvere, pigiama, pantofole…se li avete già comprati, rivendeteli!
- Cercate di farla ridere. E’ dimostrato che la risata è alla base di una relazione intima e soddisfacente. Se vi riesce però solo da nudi…non è buon segno.
- Non usate nomignoli, a meno che non vi siate dimenticati del suo nome
- Quando si ama davvero le parole non servono vale solo se avete un disturbo di personalità e pensate di essere un pesce. Altrimenti, cercate di interagire con frasi di senso compiuto.
- Attenzione a riconoscere correttamente i segnali del proprio corpo: se sentite ardere il fuoco dentro è passione. Ma se vi brucia anche tutto un lato del corpo è il fuoco di sant’Antonio. Serata persa!
Buon San Valentino!