Salumi e Capacità Respiratoria
La malattia polmonare ostruttiva cronica è la terza causa di morte al Mondo. Seppur il primo fattore di rischio risulti il fumo di sigaretta, un terzo dei pazienti non ha mai fumato, suggerendo l’intervento di altri fattori di rischio.
Modelli dietetici salutari sembrano avere effetti protettivi sulla funzionalità polmonare in età avanzata.
Gli effetti apparentemente benefici di una dieta sana sulla funzione polmonare sono stati ampiamente attribuiti agli effetti degli antiossidanti e alle vitamine C, E, β-carotene e flavonoidi presenti nella frutta e nella verdura.
In merito ai cibi non salutari, uno tra i meno comuni nelle diete sane è la carne lavorata (come pancetta, prosciutto, salsiccia e altri salumi). Vi è una crescente evidenza che l’elevato consumo di carne lavorata sia associato a una funzionalità polmonare peggiore e ad un aumentato rischio di BPCO, incluse le riacutizzazioni. Ciò potrebbe essere dovuto al suo alto contenuto di nitriti, che vengono aggiunti come conservanti, agenti antimicrobici e fissanti del colore e generano specie reattive dell’azoto che possono causare danni ossidativi ai polmoni.
E’ stata quindi nello specifico indagata su 1551 uomini e 1391 donne in Gran Bretagna la relazione tra i il consumo carni processate (insaccati) , frutta, verdura e malattia polmonare ostruttiva.
Ne è emerso che il consumo di carni trasformate è correlato con una ridotta capacità polmonare, con un peggioramento clinico laddove la dieta era caratterizzata da un basso consumo di frutta e verdura e era presente l’abitudine al fumo.
Insomma, in sintesi…addio tagliere!