Qual è il ruolo del colesterolo buono?
Che ne abbiamo di due tipi, si sa: il buono & il cattivo. Manca il brutto.
Ma la trama regge comunque.
Siamo tra i 500.000 e i 250.000 anni fa. In Africa. Corpi umani che aumentano di altezza, di muscoli, di volume cerebrale. Ma con equilibrio precario, in una guerra latente e silenziosa tra malattia e salute, tra la vita e la morte.
All’inizio i cattivi non sono tali. Nessuno nasce così. E neanche il colesterolo. Lavora per sintetizzare la pre-vitamina D, per formare ormoni, per strutturare la parete delle cellule… ha il suo ruolo. Passando il tempo, il cibo crudelmente eccessivo, gli alimenti sconosciuti e ostili e la perdita del movimento nelle savane africane hanno reso il colesterolo furioso. Oltre un certo limite non tollera più nulla. Si scompensa e inizia a fare danni.
Si trasforma in cattivo.
E così, ben conoscendo il corpo umano in cui è cresciuto, sa dove colpire: si nasconde nella parete delle arterie, provoca ispessimento e indurimento progressivi. Forma placche che ostacolano il flusso sanguigno, o addirittura lo bloccano del tutto. E genera adepti: angina pectoris, infarto, ictus, claudicatio intermittens a livello degli arti inferiori.
Ma – come in tutte le trame – esiste un buono. Nome in codice: colesterolo hdl. Non biondo in questo caso, ma pur sempre un micidiale pistolero. Cacciatore di teste. Alla ricerca del colesterolo cattivo che vaga nei tessuti periferici. Una volta trovatolo, lo porta nel carcere epatico, e da lì all’espulsione attraverso le feci. Si parla di trasporto inverso del colesterolo. Un meraviglioso meccanismo di pulizia. Di fatto, quindi, lui, il buono, l’hdl, agisce da ripulitore. Così efficace nella sua azione, da indurre una riduzione del rischio cardiovascolare del 2-3% per ogni suo aumento di 1 mg/dl.
Diverse le armi a sua disposizione: oltre al trasporto inverso del colesterolo, agisce anche con effetto anti-ossidante e anti-infiammatorio. Colt + Winchester.
Il colesterolo buono diventa quindi la chiave per la prevenzione dell’aterosclerosi e più in generale delle malattie cardiovascolari – che oggi in Italia e nel mondo rappresentano la prima causa di morte. Così, tanto per dar loro il giusto peso.
Interessante ragionare quindi per aumentarlo. Come?
La semplicità del nostro funzionamento ritorna come costante colonna sonora: alimentazione sana e movimento. Anti-ossidanti, pesce, dieta mediterranea e movimento.
Sterminato invece dal fumo, da una dieta ipercalorica e dalla sedentarietà.
A ognuno, scegliere la propria trama.
Buona visione!