Proteine vegetali o animali?
Ma prima ancora: proteine si o no?
In termini di riduzione del peso, del metabolismo e dell’invecchiamento sano, la maggior parte delle diete racconta che un’alimentazione con proteine di alta qualità offra più vantaggi rispetto a una dieta ricca di carboidrati.
Inoltre, i parametri cardio-vascolari, la pressione sanguigna, i profili lipidici e glicemico evidenziano un miglioramento a seguito di una riduzione dei carboidrati.
Voce fuori coro quella dell’oncologia che descrive una relazione tra un consumo eccessivo di proteine e l’insorgenza di alcune forme di tumori.
Proviamo a fare chiarezza, partendo dai quantitativi considerati sani: 0.8-0.9 grammi di proteine per ogni kg di peso corporeo al giorno. Da non ridurre, per evitare di incorrere nel deficit proteico (si veda in merito Proteine insufficienti: come capirlo?). E da aumentare fino a 1.5-1.7g/kg in funzione del carico allenante per soggetti sportivi.
Definiti i quantitativi, possiamo ragionare sulla qualità: animali o vegetali?
Di fatto, tutte le proteine sono composte da diverse combinazioni di soli 20 aminoacidi. Uguali tra mondo vegetale e animale. Quello che cambia è la confezione: fibre, sodio, colesterolo, vitamine, polifenoli… Il packaging insomma. Con un differente significato in termini di salute.
Della scorsa settimana, la pubblicazione di un importante studio che ha seguito per 16 anni le abitudini e lo stato di salute di 617.119 soggetti, di età compresa tra i 50 e i 71 anni.
Dalle analisi di relazione tra decessi e stili di vita, è emerso che chi consumava più proteine vegetali rispetto a quelle animali aveva dei vantaggi in termini di mortalità, che si riduceva in maniera significativa mano a mano che aumentava il consumo della quota vegetale rispetto a quella animale. Sostituendo solo il 3% delle proteine animali con quelle vegetali si otteneva una diminuzione del rischio di mortalità per tumori, malattie cardiache e malattie respiratorie del 10%.
Riduzione che diventava più forte e arrivava al 24% per gli uomini e al 21% per le donne quando le proteine vegetali sostituivano le uova; e al 13% (uomini) -15% (donne) quando veniva sostituita la carne rossa.
Piccolo cambiamento per un grande risultato.