Le 5 peggiori diete 2021
Le classifiche hanno un capo e una coda. Con gli estremi della gerarchia spesso più interessanti degli intermedi, tra loro più simili e omogenei.
Quindi, dopo la top ten delle migliori diete 2021 trattata nello scorso post, osserviamo la classifica anche dal punto di vista delle peggiori, in parte per curiosità, in parte per conferma pratica di non seguirle.
Riferimento quindi nuovamente alla classifica pubblicata dalla US News a inizio anno, con analisi delle 39 diete più utilizzate, cui è attribuito un punteggio totale e punteggi di dettaglio per l’azione specifica sul calo peso, sul diabete e sulle patologie cardiovascolari.
#39. Dieta Dukan. Punteggio 1.8/5
Chiude la classifica, piazzandosi all’ultimo posto la Dieta Dukan, dal nome del medico francese suo creatore Pierre Dukan, basata non sul calcolo delle calorie, ma sull’impiego di proteine come cardine della dieta. Strategia nutrizionale strutturata in quattro fasi: attacco, con sole proteine, crociera, con aggiunta delle verdure (in un ristretto gruppo di 28), consolidamento e infine – per i sopravvissuti – stabilizzazione.
Peggior punteggio per la prevenzione delle patologie cardiovascolari e del diabete. La sua migliore prestazione – così si promuove – è nel calo peso rapido, dove però non supera la 24esima posizione. Da rivedere qualcosa ai box.
#39 in Cuore sano
#39 in Diabete
#34 in Calo peso
#24 in Calo peso rapido
#38. Dieta Chetogenica. Punteggio 1.9/5
Penultimo posto per la dieta chetogenica, nata con l’obiettivo di indurre perdita di peso. Modalità adottata: taglio dei carboidrati e sostituzione al 70-75% con grassi e il restante con proteine. Venendo a mancare l’apporto in glucidi, la fonte alternativa per il fabbisogno energetico quotidiano diventano i grassi, attivati così nel meccanismo biochimico che prende il nome di chetosi.
Piazzamento in effetti buono – quarto posto – nel calo peso rapido e 15° nel calo peso complessivo. Decisamente meno interessanti i punteggi sulla salute complessiva, sia per la gestione del rischio di diabete che per le patologie cardiovascolari.
#34 in Cuore sano
#27 in Diabete
#15 in Calo peso
#4 in Calo peso rapido
#37. Dieta GAPS. Punteggio 1.9/5
Penultimo posto pari merito per la dieta GAPS, acronimo di Gut and Psychology Syndrome Diet – Sindrome Psico-Intestinale. Nasce con l’obiettivo di migliorare la disbiosi e la permeabilità intestinale, coinvolte nella genesi di patologie neuropsichiatriche e autoimmuni. Si tratta di una dieta di eliminazione, con poi reintroduzione progressiva dei diversi cibi per capire quale alimento scateni i sintomi intestinali. Nonostante le premesse interessanti, il punteggio complessivo è poco soddisfacente.
#34 in Cuore sano
#36 in Diabete
#38 in Calo peso
#39 in Calo peso rapido
#36. Dieta Whole30. Punteggio 2.0/5
Quartultimo posto per la Whole 30, programma di 30 giorni che enfatizza l’assunzione di cibi naturali e non trasformati, ispirandosi ai principi della Paleo dieta, con eliminazione di cereali, legumi e latticini. Schema nutrizionale decisamente triste e restrittivo, dovrebbe avere un piazzamento in pole position almeno sul calo peso veloce, in cui invece guadagna solo il 30esimo posto. Pessime anche le prestazioni sul cardiovascolare e diabetico. Decisamente tristezza inutile.
#36 in Cuore sano
#38 in Diabete
#35 in Calo peso
#30 in Calo peso rapido
#35. Dieta Atkins. Punteggio 2.1/5
Ancora insufficienza con punteggio di 2.1 su 5 per la quinta peggiore dieta in classifica, la Atkins, creata dal cardiologo Robert Atkins, che negli anni ’70 ha ipotizzato la riduzione dei carboidrati per migliorare il profilo cardiovascolare.
20 grammi di carboidrati al giorno nella prima fase, di cui 12-15g che provengono da rucola, pomidoro o addirittura cavoletti di Bruxelles nei giorni di festa.
Da segnalare l’ottimo piazzamento nel calo peso rapido rapido, al secondo posto pari merito con la Weight Watchers.
#32 in Cuore sano
#27 in Diabete
#15 in Calo peso
#2 in Calo peso rapido
In sintesi quindi, questa dettagliata classifica racconta come per fortuna la salute sembri non andare d’accordo con le diete estreme e rigorose, che odorano di laboratori e di ricerca.
Siamo fatti per cibi che profumano di cultura e di storia, per cibi semplici, allegri, colorati, non troppo lontani dalla natura che li ha prodotti.
E a confermalo non sono quindi concetti filosofici o teorici, ma i dati sulla prevenzione e gestione di patologie cardiache e diabete.
Quindi, con rigorosa e scientifica autorizzazione: evviva il buon cibo!
Photo by Ursula Gamez on Unsplash