La caffeina preferisce gli uomini?
Ormai l’efficacia della caffeina in ambito sportivo è nota: aiuta a migliorare le prestazioni di media e lunga durata così come gli sforzi anaerobici più brevi.
Sia a livello fisico che mentale. Passa con facilità la barriera emato-encefalica e a livello del sistema nervoso centrale contrasta l’azione dell’adenosina, migliorando la concentrazione e riducendo la stanchezza.
A livello periferico stimola la lipolisi, aumentando la capacità del corpo di bruciare i grassi, aumenta la secrezione di adrenalina, che stimola l’attivazione muscolare e contribuisce a migliorare le prestazioni dell’esercizi
Così efficace, che dal 1984 al 2004, la caffeina è stata vietata nelle competizioni, a dosi molto elevate.
Si sa che raggiunge il picco ematico dopo 45-60 minuti dall’assunzione e che rimane in circolo 3-4 ore, dopo le quali inizia a decadere.
Sono noti anche i dosaggi. Fino a qualche anno fa si consigliavano i 9 mg per kg di peso corporeo, oggi sembra siano ugualmente efficaci dosaggi più bassi, pari a 3-6 mg di caffeina per kg di peso.
Quello che non si sapeva però era la sua preferenza per gli uomini.
Ed era difficile capirlo, perchè i lavori per studiare il rapporto tra caffeina e prestazione hanno avuto atlete donne solo nel 13% dei partecipanti.
Fino a qualche mese fa, quando è stata pubblicata una revisione che ha messo insieme i dati di 221 soggetti,113 uomini e 108 donne, integrati con caffeina, con l’obiettivo proprio di comprendere differenze di azione in ambito sportivo tra i due sessi.
Ne è emerso che la caffeina produce un beneficio nelle prestazioni aerobiche, quindi medie e lunghe distanze, e sulla sensazione di fatica analogo in uomini e donne.
Ma sulla potenza muscolare in una 10km in bici, e sul peso totale sollevato in uno sforzo massimale si sono registrati più miglioramenti negli uomini che nelle donne, a parità di dosaggi di integrazione.
Insomma… un po’ di preferenza per gli uomini è emersa!
Per dettagli:
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