Integratori per il calo peso. Funzionano?

Integratori per il calo peso

Integratori per il calo peso. Funzionano?

La prevalenza dell’obesità è aumentata costantemente negli ultimi decenni in tutto il mondo, portando ad un incremento di molte complicazioni correlate, come il diabete di tipo 2, la sindrome da apnea ostruttiva del sonno, le steatosi epatiche e le malattie cardiovascolari. Da cui l’attenzione e lo studio per identificare diverse strategie per il trattamento dell’eccesso di peso e delle sue conseguenze, dai regimi alimentari ai trattamenti farmacologici, dall’esercizio fisico agli approcci psicologici.

Più una lunga, lunghissima serie di integratori che ha guadagnato popolarità negli anni più recenti, nella generale percezione che le sostanze di origine vegetale siano sinonimo di salute. Nonostante questo sia non sempre corretto poichè gli effetti collaterali esistono anche nei prodotti vegetali, è comunque pur vero che sono praticamente privi di effetti collaterali importanti.

Detto ciò, resta da capire se tali integratori – pubblicizzati per il miglioramento del metabolismo dei carboidrati, l’aumento della lipolisi e del dispendio energetico, la riduzione della fame – siano efficaci. E in questo, aiuta a fare chiarezza una revisione di pochi giorni fa che sintetizza la letteratura pubblicata sull’argomento fino a marzo 2020, per studiare l’efficacia e la sicurezza degli integratori alimentari mirati alla perdita di peso.

Nello studio sono stati inclusi ventuno integratori. Per nessuno sono emerse prove di efficacia di alta qualità. Otto avevano a supporto della loro efficacia prove moderate e tredici presentavano evidenze considerate di scarsa qualità.

Proviamo a entrare più nel merito.

Nessuna prova neanche moderata ha correlato integratori e dispendio energetico. Solo una correlazione bassa per capsaicina, curcumina e L-Carnitina.

Sulla regolazione dell’appetito, evidenza moderata per: tè verde, fagioli bianchi, proteine del siero di latte, caffè, caffeina e acidi clorogenici. Evidenza bassa per: ginseng, chitosano, β-glucani, psillio, glucomannano, gomma di guar, agar, inulina, caralluma, spirulina, arancio amaro, guaranà.

In merito al metabolismo dei grassi, riscontro moderato solo per il diacilglicerolo. Per il resto, evidenza bassa per le altre sostanze analizzate: piruvato, liquirizia, Garcinia Gambogia, resveratrolo, acido linoleico coniugato, aloe vera, semi di lino, pompelmo.

E ancora, sul metabolismo dei carboidrati, evidenza moderata solo per il cromo, bassa per il mangostano e l’acido lipoico.

Insomma, a fine partita il bilancio descrive una squadra con il 62% dei giocatori di bassa qualità, il 13% di moderata e lo 0% di alta qualità.

Al netto quindi, rimangono vincenti allenamento e alimentazione equilibrata.

Altrimenti detti sudore e moderazione.

 

Photo by Mika Baumeister on Unsplash