Il killer travestito da poltrona
Negli ultimi decenni, la modernizzazione e l’urbanizzazione della società hanno portato a cambiare lo stile di vita della popolazione diminuendo il livello di attività fisica e aumentando il tempo trascorso da sedentari.
Nel 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha addirittura fornito per la prima volta linee guida di salute pubblica per affrontare i rischi da mancanza di movimento. Con dettagli sul significato della sedentarietà da permettere ad ognuno di quantificare il proprio profilo di rischio, per cui stare seduti più di 6 ore al giorno è associato a un rischio più elevato di mortalità per tutte le cause, dalle malattie cardiovascolari, al cancro, diabete, malattie renali, suicidio, broncopneumopatia cronica ostruttiva, polmonite dovuta a solidi e liquidi, fegato, ulcera peptica e altre malattie digestive, morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer, disturbi nervosi, per finire con i disturbi muscolo-scheletrici. Rischio di morte quantificato al 19% nei successivi 21 anni rispetto a chi trascorre meno tempo su una sedia. Seppur girevole ed ergonomica.
E per dare chiarezza e concretezza ai rischi descritti, in Francia l’ANSES – Agenzia per l’Alimentazione, Ambiente, Salute e laSicurezza sul lavoro – ha evidenziato la necessità di quantificare i danni da sedentarietà tra gli adulti: 51 193 sono i morti prematuri stimati all’anno e 494 milioni di € la spesa sanitaria nazionale.
In Italia i numeri della sorveglianza Passi raccontano come il 30% della popolazione adulta sia completamente sedentaria, svolgendo un lavoro sedentario e senza alcuna attività fisica nel tempo libero, neppure di moderata entità; il 36% è considerato parzialmente attivo; solo il 33% della popolazione svolge una attività fisica nel tempo libero in linea con le raccomandazioni Oms o svolge un’attività lavorativa che richiede uno sforzo fisico. Configurando quindi complessivamente un profilo di rischio per più della metà della popolazione.
Per cui..metti la cera, togli la cera, corri, saltella o solleva carichi, scala le montagne, o inabissati nei mari,….quello che davvero è fondamentale è non stare fermi.
Buon movimento!