I cibi peggiori per il cervello
Negli ultimi decenni, si è assistito a un sostanziale incremento di disordini psichici, tra cui depressione, ansia, alterazioni cognitive e del sonno, arrivando a livello globale a oltre 300 milioni di persone affette da depressione e 260 milioni da ansia (1).
Alla dieta è stato riconosciuto un ruolo di spicco tra i fattori di rischio modificabili nello sviluppo di tali disturbi.
E allora, proviamo a ragionare non tanto sui cibi che potrebbero fare bene (di cui abbiamo già trattato in Possiamo diventare più furbi mangiano bene?). Ma su quelli che sicuramente sono nocivi, che andrebbero ridotti a eccezioni sporadiche o ancora più radicalmente eliminati.
FAST FOOD & CIBI CONFEZIONATI
Hamburger, merendine, patatine, biscotti…alimenti dal sapore accattivante, in nutrizione più tristemente definiti cibi ricchi di grassi saturi e trans. Legati a un peggioramento delle condizioni cardiovascolari, influenzano ovviamente anche la vascolarizzazione cerebrale, con un aumentato rischio di declino cognitivo. Ma il danno è più subdolo. Tali alimenti infatti inducono stress ossidativo e diminuiscono il fattore cerebrale (BDNF) che contribuisce alla sopravvivenza dei neuroni già esistenti e che favorisce la crescita e differenziazione di nuovi. Quindi ippocampo meno attivo sulle funzioni di memoria e apprendimento (2; 3).
Dal mangiare al bere, la situazione non migliora.
BEVANDE ZUCCHERATE
Se la correlazione con obesità e diabete è nota, è bene ricordare anche la loro associazione meno nota con lo sviluppo di comportamenti aggressivi. Così racconta uno studio di pochi mesi fa condotto su oltre 250.000 adolescenti di età compresa tra i 12 e i 18 anni, che ha evidenziato un aumento dell’aggressività in relazione all’aumento delle bevande zuccherate consumate. Di nuovo coinvolti i meccanismi di stress ossidativo e i processi infiammatori (4).
E se nel tentativo di evitare gli zuccheri naturali ci si orientasse verso le bevande con dolcificanti il danno non sarebbe ridotto.
BEVANDE DOLCIFICATE
L’aspartame infatti usato come dolcificante artificiale è incriminato come possibile causa di disturbi neurologici e comportamentali. Potrebbe infatti agire aumentando il livello di cortisolo (ormone dello stress) nel sangue e alterando la flora batterica intestinale. I due fattori insieme sono oggetto di studio proprio per l’azione dannosa a livello cerebrale (5; 6).
Quindi niente zucchero né aspartame. Pensieri sul fruttosio? Lasciate perdere.
FRUTTOSIO
L’ingestione di fruttosio diminuisce il flusso di sangue al cervello, riduce il volume dell’ippocampo e le sinapsi, aumentando i meccanismi di danno cerebrale tipici dell’Alzheimer. Almeno nei topi. Studi simili sull’uomo non ci sono, ma le premesse non incoraggiano al consumo…(7)
Quindi non siamo fatti per gli zuccheri, né di sintesi né naturali. E di conseguenza anche i carboidrati non integrali escono di scena a testa bassa.
CARBOIDRATI RAFFINATI
Correlati a un aumento dello stress ossidativo e a riduzioni del volume dell’ippocampo e delle sinapsi cerebrali (7), sono tra i responsabili dell’aumento del rischio di degenerazione cognitiva precoce.
Di fatto, si tratta di un elenco di cibi già noti per essere dannosi. Ma ricordare i meccanismi dei danni, in questo caso sul funzionamento del cervello, può stimolare ad abitudini sane passando da una più dettagliata consapevolezza.
Buon cervello!
- Friedrich M. Depression Is the Leading Cause of Disability Around the World. 2017;317(15):1517
- Ruan Y, Tang J, Guo X, Li K, Li D. Dietary Fat Intake and Risk of Alzheimer’s Disease and Dementia: A Meta-Analysis of Cohort Studies. Curr Alzheimer Res. 2018;15(9):869-876
- Barnard ND, Bunner AE, Agarwal U. Saturated and trans fats and dementia: a systematic review. Neurobiol Aging. 2014 Sep;35 Suppl 2:S65-73
- Shi Z, Malki A, Abdel-Salam AG, Liu J, Zayed H. Association between Soft Drink Consumption and Aggressive Behaviour among a Quarter Million Adolescents from 64 Countries Based on the Global School-Based Student Health Survey (GSHS). Nutrients. 2020 Mar 5;12(3):694
- Choudhary AK, Lee YY. The debate over neurotransmitter interaction in aspartame usage. J Clin Neurosci. 2018 Oct;56:7-15
- Pase MP, Himali JJ, Beiser AS, et al. Sugar- and Artificially Sweetened Beverages and the Risks of Incident Stroke and Dementia: A Prospective Cohort Study. Stroke. 2017;48(5):1139-1146
- Naveed S, Lakka T, Haapala EA. An Overview on the Associations between Health Behaviors and Brain Health in Children and Adolescents with Special Reference to Diet Quality. Int J Environ Res Public Health. 2020;17(3):953. Published 2020 Feb 4