Allarme nutrizione e anziani
Nei motori di ricerca scientifica digitando nutrizione & anziani compaiono 51.494 risultati.
Ambito decisamente studiato, con enfasi e assoluto accordo su come la dieta sia uno dei determinanti di salute negli anziani.
Condizioni nutrizionali non adeguate sono correlate infatti a un aumento della fragilità ossea, a perdita della massa muscolare, al declino cognitivo e a una disabilità progressiva.
Sullo stesso argomento, di pochi giorni fa una segnalazione dell’ANSA evidenziava come “l’attenzione dei media per le problematiche nutrizionali dell’anziano sia molto scarsa, di come sia carente la formazione del personale sanitario, di come non siano recepite le linee di indirizzo per la ristorazione collettiva nelle lungodegenze, nelle strutture riabilitative e nelle Rsa. In particolare, se la malnutrizione riguarda il 3-4% dei soggetti anziani che vivono in casa propria, arriva al 70% tra quelli ospitati in strutture”.
Si tratta di un numero enorme, che se da un lato rivela un risvolto umano di profonda e drammatica tristezza, dall’altro evidenzia come mondo scientifico e mondo reale siano lontanissimi.
Oggi le indicazioni per l’invecchiamento sono stimolanti, raccontando possibilità di salute fisica e cognitiva fino a tarda età.
La fisiologia di un soggetto che invecchia è da paragonare alla struttura di uno sportivo. Con meccanismi molto simili.
- l’anziano perde fisiologicamente muscolo così come lo sportivo deve o contrastare il declino che deriva da allenamenti di endurance o deve costruire massa se allena la forza. Sempre di anabolismo muscolare si tratta. E sempre su quello si deve lavorare.
- entrambi devono avere adeguati valori di vitamina B12. L’anziano perché la B12 contrastando l’omocisteina preserva l’integrità cerebrale e la salute cardiovascolare; lo sportivo perché la b12 previene l’anemia, nemica della performance.
- entrambi devono avere valori di acido folico nella norma. Nell’anziano il folato fornisce i gruppi metilici necessari per la duplicazione del DNA, rendendolo un nutriente fondamentale nella prevenzione dell’Alzheimer. Nello sportivo i folati sono coinvolti nello sviluppo muscolare – seppure con meccanismi ancora poco noti.
- entrambi devono controllare i valori di vitamina D. Nell’anziano dato il ruolo versatile sul sistema immunitario, su quello cardiovascolare, sulla crescita cellulare. Nello sportivo per i collegamenti tra vitd e sviluppo del muscolo, dove recettori della vitd sono coinvolti sia nella differenziazione del muscolo stesso, sia nell’interazione tra actina e miosina e quindi nella forza di contrazione.
- entrambi devono essere idratati. Nell’anziano perché un apporto di acqua giornaliero non adeguato correla con un generale aumento di malattia e mortalità; nello sportivo perché riduce la performance.
Insomma…siamo fatti della stessa materia delle stelle, diceva l’astrofisico Carl Sagan.
Ed in maniera meno evocativa, siamo fatti degli stessi meccanismi di salute, da giovani e da meno giovani.
I muscoli, il sistema cardiocircolatorio, la capacità di apprendimento vanno stimolati sempre.
La conservazione senza stimolo non esiste. O perlomeno non nell’uomo.
Buoni stimoli!
Photo courtesy of Gratisography