Cosa mangiano i centenari

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Cosa mangiano i centenari

L’elisir di lunga vita affascina da sempre il genere umano, desideroso di immortalità e assenza di malattie.

Se ad oggi non sembra possibile vivere per sempre, sembra però che in alcune aree geografiche si concentrino individui che vivono  più lungo che altrove e in uno stato di salute migliore. Così accadeva in quel di Okinawa, Giappone, che fino a una generazioni fa contava il maggior numero di centenari al mondo.

Centenari anche sani, con una storia di invecchiamento lento che ritardava o talvolta sfuggiva alle malattie croniche  tra cui la demenza, le malattie cardiovascolari e il cancro.

Gli anziani di Okinawa presentavano infatti arterie pulite, bassi livelli di colesterolo e di omocisteina. Fattori che contribuivano a ridurre il rischio di malattia coronarica fino all’80%. Anche il rischio di tumori era più basso, con l’80% in meno di cancro al seno e alla prostata e  meno della metà dei tumori all’ovaio e al colon.

Come è possibile? Per tentare una risposta il Centro Universitario Internazionale di Okinawa ha studiato il corredo genetico di più di 900 di quei centenari e le loro abitudini, per  scoprire i fattori genetici e gli stili di vita responsabili di tale invecchiamento di successo.
Il primo dato di evidenza, è  che i centenari di Okinawa sono stati magri durante le loro vite straordinariamente lunghe, con un indice di massa corporea che variava da 18 a 22. Alimentandosi secondo il principio dell’hara hachi bu, cioè mangiare solo fino al raggiungimento dell’80% del senso di sazietà.

Moderazione quindi, ma …mangiando cosa?

Interessante e anomala la dieta, formata per il 12% da riso,  9% da verdure, 6% da legumi, e per il 67% da patate dolci.

Frutta, carne, uova, latticini, zuccheri tutti meno dell’1%. Quasi solo  patate dolci, o patate americane che con la patata comune condividono solo il nome, la forma e la consistenza ma in realtà si tratta di due famiglie diverse.

Nei prossimi post, cercheremo di capire le proprietà di questo alimento e perché oggi Okinawa stia perdendo il primato della longevità.

 

Per approfondire:  2007 Oct;1114:434-55. Caloric restriction, the traditional Okinawan diet, and healthy aging: the diet of the world’s longest-lived people and its potential impact on morbidity and life span. Willcox BJ et al.