Alimentazione DURANTE la maratona
Maratona iniziata. Con tempi studiati in allenamento e ora al vaglio della testa, gambe e cuore.
Gambe con glicogeno stoccato (v. in merito Alimentazione PRE maratona).E una volta partiti diventa importate arrivare alla fine, arrivarci in piedi e possibilmente migliorando il proprio tempo personale.
Così come si sa quale velocità e frequenza cardiaca tenere, così si deve sapere quanto e quando alimentarsi.
Proviamo quindi a capire come gestire i 42km di corsa.
Ormai confermata la relazione tra assunzione di carboidrati e performance, tanto che l’impiego di gel e sport drink è pratica consolidata e comune. Ma servono sempre? E in che quantitativi? In merito al sempre, la risposta è no. La loro utilità è in funzione dei km di gara.
Dai 16 ai 21 km di corsa la supplementazione con gel non ha nessun riscontro sulla performance, per cui inutile prevederla.
Ne viene invece confermata la validità e l’utilità durante una 42km. A patto però che si tratti di quantitativi importanti, superiori ai 70-80g di carboidrati/ora.
Quantitativi difficili da assumere e che facilmente creano problemi e fatiche gastrointestinali. Ma anche i trasportatori possono essere allenati: atleti che ripetutamente espongono i propri recettori intestinali ad alti carichi di carboidrati ne migliorano l’assorbimento e utilizzo.
Carboidrati in forma di miscela di glucosio e fruttosio, così da utilizzare sistemi di assorbimento intestinali differenti.
E addizionati di caffeina. che conferma la su efficacia come stimolante psicoattivo naturale. Ha effetti sul sistema nervoso centrale, dove agisce come antagonista dei recettori dell’adenosina, riducendo la percezione del dolore e sostenendo l’attenzione e la vigilanza. V in merito Caffè & prestazione.
Per quanto riguarda invece l’apporto proteico durante la prestazione, ad oggi non c’è un razionale di beneficio che ne giustifichi l’utilizzo.
Il resto, sono gambe e cuore.